domenica 21 luglio 2013

Una vita da Geko








geko leopardino



CLASSIFICAZIONE
  • Classe: Reptilia
  • Sottoclasse: Lepidosauria
  • Ordine: Squamata
  • Sottordine: Sauria
  • Infraordine: Gekkota
  • Famiglia: Gekkonidae
  • Sottofamiglia: Eublepharinae
  • Genere: Eublepharis (4 specie)
  • Specie: E. macularius
  • Temperatura: 28-29°C (giorno)  26-27°C (notte)
  • Taglia massima: 20-22 cm;
    (30-32 negli esemplari giant)
  • Origine: È diffuso negli ambienti aridi, semidesertici e rocciosi, fino a 2000m di altitudine sul livello del mare, dell’Afghanistan, dell’India nord-occidentale e del Pakistan.


DESCRIZIONE 

Il geco leopardino (Eublepharis macularius) appartiene alla famiglia Eublepharidae caratterizzata dalla presenza di palpebre mobili. I baby sono caratterizzati da una colorazione a bande gialle e nere mentre il corpo degli adulti è coperto di macchie scure (spot) da cui il nome "macularius" su un colore di fondo tendente giallo. Non è dotato di lamelle sub digitali per cui non è in grado di arrampicarsi su superfici lisce ma grazie alle sue unghie è un arrampicatore molto abile su superfici porose come rocce e legno. Raggiunge una dimensione massima di 24/25 cm per un peso che varia tra i 50 e i 70 grammi di media (nel morph Super Giant: 30 cm, 156 gr), le femmine sono leggermente più piccole. E' notturno ed è solito cacciare al crepuscolo. La sua coda è utilizzata come riserva di grasso ed è un buon metodo per valutare lo stato di salute del geco, se si sente in pericolo è in grado di staccarsela (autotomia); con il passare del tempo ricrescerà una coda differente dall'originale, liscia e piuttosto tozza. E' il geco più diffuso tra gli appassionati grazie anche alle molteplici variazioni cromatiche presenti sul mercato (morph). Come per la maggior parte dei rettili, non è possibile per nessun motivo tenere due maschi nello stesso terrario, mentre, al contrario, più femmine sono consentite. Le aspettative di vita in cattività di un esemplare correttamente allevato sono di 15-20 anni.

MANTENIMENTO IN CATTIVITà



Aspetti positivi
  • Discreta semplicità d’allevamento
  • Taglia piccola
  • Carattere docile
  • Attraenti esteticamente, presenti varietà di colorazione
  • Ben adattati alla cattività
  • Generalmente disponibili animali nati in cattività

Aspetti negativi
  • Necessità di allevare insetti da pasto ed alimentarli in modo corretto
  • Come per ogni rettile, impegno economico per un terrario correttamente allestito

Errori principali della gestione
  • Insufficiente integrazione di calcio nella dieta
  • Scorretto allevamento degli invertebrati da pasto
  • Substrati scorretti
  • Mancanza di punti umidi nel terrario per favorire la muta


Può essere allevato in terrari biotopo di tipo arido sviluppati orizzontalmente. L'arredamento può essere costituito da rocce e sassi disposti in terrazze, ben ancorati tra loro per evitare pericolosi crolli, e piante succulente senza spine. Per ospitare un piccolo harem si consigliano misure della teca non inferiori a 100x60x50h cm per allestire un terrario biotopo.
Può essere allevato anche in terrari di tipo semisterile con arredamento spartano e carta assorbente o giornale come fondo. E' possibile l'allevamento in piccoli gruppi costituiti da un maschio e due o tre femmine, ma per la nostra personale esperienza consigliamo un allevamento di un singolo esemplare per vasca, sopratutto nel caso in cui si abbiano molti esemplari, per tenere meglio sotto controllo ogni singolo esemplare (nel caso di giovani, per evitare lotte continue e fenomeni di cannibalismo). Per l'allevamento di molti esemplari si consiglia l'utilizzo di vasche di almeno 60x40x20 cm per un vano da inserire in una struttura multipla di tipo “rack system”. Sempre necessaria è la presenza di tane-rifugio alcune delle quali riempite con vermiculite o terriccio umido per favorire la muta, molto frequente nei giovani, in modo da evitare di sottoporre gli animali a uno stress eccessivo. Necessaria inoltre la presenza di ciotola per l’acqua e per il cibo. Le temperature di allevamento ideali variano tra i 20 °C di notte e dai 26 ai 31 °C di giorno, con un tasso di umidità oscillante tra il 40 e il 50%. L’illuminazione non deve essere particolarmente forte, ma piuttosto attenuata e soffusa per 10-12 ore al giorno, a seconda della stagione, mentre l’uso di fonti emittenti ultravioletti , almeno al 2%, è ancora motivo di discussione tra i terrariofili favorevoli e quelli contrari. 

Personalmente allevo utilizzando una fonte Uvb e ho constatato che il mio geco (foto a lato) da quando è esposto all'uvb ha cambiato il colore della pigmentazione, sempre stato rosato con leggeri pigmenti gialli ai lati del corpo, ora ha sulle zampe, sui lati del busto ed hai lati del muso una pigmentazione gialla brillante, non so dire se sia realmente la lampada uvb o altro ma penso che cercare di riprodurre l'habitat naturale di qualsiasi animale sia la cosa più giusta.

ALIMENTAZIONE


Il geco leopardino è insettivoro, la sua dieta si baserà su: grilli, blatte, tarme della farina, kaimani, saltuariamente camole del miele e pinkies, quest'ultimi sono molto indicati dopo la deposizione delle uova in quanto ricchi di calcio. Gli insetti da pasto andranno ben alimentati almeno 48 ore prima di essere offerti. La dieta sarà migliore quanto più sarà varia tuttavia, integrando adeguatamente, è possibile nutrire il geco esclusivamente con tarme della farina, quest'ultime sono preferite dai grossi allevatori per svariati motivi, sconsiglio di utilizzare questo metodo a chi non abbia una buona esperienza di allevamento.

Tabella nutrizionale di vari insetti

GrilliMealwormsSuperwormsPhoenix Worms
Proteine %17.5319.722.2817.3
Grassi %4.799.7817.19.4
Fibre %1.42.62.1N/A*
Ash %1.281.551.15N/A*
Vitamina D3 (IU/100g)318276171N/A*
Calcio ppm3451331248155
Fosforo ppm4328334523205355
Rapporto Cal/Fos0.080.040.051.52


INTEGRAZIONE

Per una crescita corretta del geco, oltre ad alternare la dieta con diversi tipi di cibo, e’ molto importante integrare saltuariamente con del calcio in polvere unito a vitamine specifiche come la “famosa” D3 (sono in commercio ottimi integratori completi). Questo elemento e’ molto importante per rafforzare la struttura ossea, specialmente nei giovani esemplari, oppure usando lampade UVB.




MUTAZIONE

L'unico argomento delicato dell'allevamento ai Gechi leopardini. Oltre a consigliarvi, come detto in precedenza, l'uso di una tana umida da tenere sempre nel terrario, vi consiglio di prestare molta attenzione che la muta sia stata fatta al 100% in quanto una muta mal fatta potrebbe causare infezioni o altre complicazioni al piccolo animale. Spesso restano dei piccoli pezzi di muta (occhi, dita, coda) che è necessario asportare. E' necessario inumidire la pelle vecchia con un poco di acqua tiepida e di rimuoverla con una pinzetta. Fate molta attenzione a non ferire l'animale durante questa operazione e siate quanto più delicati possibile.


BRUMA

La bruma in cattività è un periodo variabile tra 1 e 2 mesi nel quale si tiene il geco a basse temperature (16-18°C), non è necessaria a scopo riproduttivo ma si ritiene che sia benefica. Andranno mandati in bruma solo i gechi in ottima salute e di almeno un anno. Qualche giorno prima di iniziare ad abbassare le temperature si smetterà di alimentare il geco e assieme alle temperature andranno diminuite anche le ore di luce. Nell'arco di una settimana si dovrà raggiungere la temperatura indicata ed un massimo di 6/7 ore di luce giornaliera, alcuni allevatori durante questo periodo mantengono il geco completamente al buio. Molto importante sarà  effettuare preventivamente le analisi delle feci, mandare in bruma un geco con parassiti intestinali potrebbe avere conseguenze disastrose.




RIPRODUZIONE




I gechi leopardini raggiungono la maturità sessuale a circa 6 mesi di vita e 35gr un accoppiamento in queste condizioni potrebbe essere però letale per la femmina per cui si consiglia di non farli accoppiare prima dell'anno di età e di almeno 50/60gr di peso. La riproduzione di questo geco è molto semplice, finita la brumazione le femmine e riportati i valori normali di allevamento avranno l'ovulazione, da quel momento il maschio mostrerà interesse e avverrà l'accoppiamento. Dopo un tempo variabile dai 15 ai 30 giorni avverrà la deposizione; la femmina qualche giorno prima inizierà a fare qualche "prova di scavo" (per la deposizione si utilizza la stessa tana umida, per non creare stress inutile non è consigliato inserire nuovi siti di deposizione in un momento così delicato). Le uova andranno rimosse dal substrato, facendo attenzione a non ruotarle, e andranno inserite in una vaschetta con all'interno vermiculite con rapporto acqua:vermiculite di 2:1. La temperatura di incubazione varia da 26°a 32°C. La temperatura di incubazione determina il sesso del nascituro per cui: a 26°C si avranno femmine, a 32°C si avranno maschi.




DIMORFISMO SESSUALE

Il dimorfismo è abbastanza evidente già dai 3 mesi di vita, il maschio presenta una serie di pori preanali a forma di V e due evidenti rigonfiamenti alla base della coda che contengono gli emipeni.


Femmina

Femmina

Maschio (in evidenza le sacche deglli emipeni
Maschio (in evidenza i pori pre-anali)
 

 Situazioni che possono richiedere l’intervento di un veterinario sono:
  • Anoressia, mancata produzione di feci accompagnate da abbattimento o per periodi prolungati (alcuni gechi possono sottostare ad un digiuno volontario per delle settimane, è importante però che l’animale sia vigile, attivo e con la coda ben piena)
  • Difficoltà di muta
  • Salivazione eccessiva
  • Deformazione della mandibola
  • Deformazione degli arti
  • Respirazione a bocca aperta o difficoltosa
  • Impossibilità ad usare gli arti
  • Aumento di volume dell’addome
  • Gonfiore agli arti
  • Presenza di tessuto rosa che protrude dalla cloaca
  • Diarrea
  • Difficoltà a defecare e/o urinare
  • Dita più piccole o decolorate
  • Depressione o inattività
  • Inscurimento della livrea
  • Assottigliamento della coda
  • Scolo dal naso, dalla bocca o dagli occhi
  • Mancato inizio di ricrescita della coda entro una settimana o essudazione dal moncone







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